La virologa Ilaria Capua, prima di essere risucchiata come molti altri nel vortice del terrore virale, spiego con grande chiarezza questo meccanismo di difesa della specie umana, definendolo effetto semaforo rosso. E’ quasi Natale, e con l’arrivo delle feste e la fine delle restrizioni che a lungo ci hanno protetto da Covid e malattie respiratorie, corriamo il rischio di ammalarci. Quest’anno un rischio particolarmente reale con l’influenza che colpisce duro. Sì, perché possiamo ancora vaccinarci contro l’influenza, proteggendoci dalla malattia e diminuendo il carico su medici e ospedali, alle prese con una tripla epidemia di virus respiratori quest’anno. Miocardite e pericardite sono infiammazioni del muscolo cardiaco e della membrana che lo riveste.

vaccino antinfluenzale quando fa effetto

A sciogliere i dubbi è la circolare ministeriale diffusa già lo scorso luglio, che invitava gli operatori medico-sanitari a “offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo”. E a dicembre, rispetto alle raccomandazioni, che parlavano di avviare la campagna vaccinale ad ottobre, siamo decisamente in ritardo, ma ancora in tempo, come ha appena ricordato anche la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie. “Nonostante siamo al picco influenzale, è ancora opportuno, seppur tardivamente, vaccinarsi, oltre che mantenere le buone norme volte a limitare i contagi“, ha commentatoAlessandro Rossi, Responsabile Patologie Acute SIMG. Secondo uno studio del CDC pubblicato su Jama a luglio, le persone che hanno ricevuto contemporaneamente un vaccino antinfluenzale e un richiamo mRNA COVID-19 hanno avuto maggiori probabilità (tra l’8% e l’11%) di riportare reazioni come affaticamento, mal di testa e dolori muscolari. Infine, i danni e gli effetti negativi dell’influenza possono essere contenuti con la vaccinazione. Il vaccino antinfluenzale protegge soprattutto bambini e anziani fragili.

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I risultati suggeriscono quindi un potenziale effetto protettivo del vaccino antinfluenzale sulla mortalità per COVID-19 negli anziani. I funzionari della sanità affermano che è sicuro sottoporsi al vaccino antinfluenzale e al richiamo Covid durante la stessa seduta. Altrimenti, visto che la stagione fredda è imminente, si può aspettare un intervallo di una ventina di giorni.

Probabilmente in questa fase, con la frenata dei casi influenzali, “si sta creando un plateau della curva dell’infezione che però – avverte Scotti – potrebbe essere anche la base di un altro picco”. Anche perché, “con la chiusura delle scuole – sottolinea – i ragazzi e i bambini, che incontrano di più i familiari anche anziani, potrebbero essere fonte di infezione in caso di incubazione”. Milano, 7 ottobre 2022 – Come già ribadito in diverse occasioni, ci si aspetta che la prossima stagione influenzale possa essere più dura rispetto agli ultimi anni.

Per usare un’immagine che possa rendere l’idea, è come se ci stesse per travolgere uno tsunami. Infatti, l’aumento dei casi, come abbiamo imparato per il Covid, comporta conseguentemente aumento di complicanze e di mortalità”. Da ottobre, verrà proposta una nuova campagna vaccinale, con dosi aggiornate a Omicron e probabilmente anche con altre ulteriori varianti. I vaccini inattivati per definizione contengono il virus ucciso o parti di questo che non possono causare la malattia, mentre in quelli vivi attenuati il virus è comunque modificato in modo tale da risultare innocuo, non in grado di causare la malattia. Negli ultimi anni, complice la pandemia, l’abbiamo decisamente snobbata e forse ci siamo ammalati di meno anche grazie all’uso quotidiano delle mascherine. Ma dobbiamo ricordare che anche se spesso i sintomi, per quanto fastidiosi, sono innocui, c’è comunque la possibilità di complicazioni anche gravi è sempre dietro l’angolo, soprattutto per alcune categorie di persone, particolarmente “fragili”.

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E scoprire ad esempio che, tra 0 e 4 anni, la situazione più grave si registra in Alto Adige, dove i casi sono 130,6 ogni mille pazienti. Più in generale, l’incidenza maggiore dei casi di influenza in questa prima fase di stagione (che si concluderà il 30 aprile, ndr) si sta registrando nelle regioni del Nord Italia. Ovviamente, per evitare di incappare nel contagio, è possibile sottoporsi al vaccino antinfluenzale. Abbastanza bene, spero che quest’anno ci sia una buona copertura vaccinale. Dobbiamo lavorare tutti insieme per sensibilizzare le persone e informarle sui vantaggi della vaccinazione. Come Regione Lazio abbiamo agito molto bene sulla distribuzione dei vaccini, primi a riceverli gli studi dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta i quali, data la vicinanza con il paziente rimangono gli attori principali della campagna.

In queste settimane circa il per cento dei bambini, soprattutto nella fascia sotto i sei anni, viene sottoposto alla profilassi. “Ribadiamo il fondamentale risultato che abbiamo ottenuto tramite la campagna vaccinale pregressa, di evitamento degli effetti gravi. Da ottobre, ci sarà il vaccino aggiornato e verranno definite le modalità per poterne usufruire e sarà fortemente raccomandato ai fragili e agli ultrasessantenni”, spiega il professore. Aumenta gli eventi cardiovascolari e, inevitabilmente, anche i decessi.

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La rimozione delle limitazioni contro il Covid-19 renderà infatti più semplice la diffusione dei virus influenzali. Inoltre le persone riprenderanno verosimilmente a viaggiare di più anche in inverno, aumentando la possibile esposizione. Infine, il nostro sistema immunitario potrebbe essere più vulnerabile, non essendo esposto al virus dell’influenza da un po’ di tempo. È vero che alcuni, rarissimi, casi di eventi gravi dopo somministrazione di vaccini antinfluenzali – come pericolo di vita, disabilità o addirittura morte – sono segnalati tutti gli anni, ma non è detto che ci sia una relazione causale con il vaccino. Anzi, spesso si tratta di eventi che semplicemente coincidono con la vaccinazione dal punto di vista temporale. Per persone che abbiano avuto reazioni allergiche gravi, di tipo anafilattico, a una vaccinazione antinfluenzale precedente o a uno dei componenti del vaccino e se si è ricevuta una diagnosi di sindrome di Guillain-Barrè entro sei settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino antinfluenzale.

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Una scelta di salute innanzitutto per se stessi, perché “l’influenza quest’anno è caratterizzata da febbre molto alta e sintomi respiratori e non è una passeggiata. Ma vaccinarsi comporta anche vantaggi per le persone vicine e per “il Servizio sanitario nazionale, riducendo la pressione sugli studi dei medici di famiglia, presi d’assalto, e sugli ospedali per le complicanze”. A sottolinearlo all’Adnkronos Salute è Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale . Il vaccino antinfluenzale, ricorda, “è l’unica modalità che in questo momento possa risvegliare il sistema immunitario in chi ha avuto contatti precedenti, negli anni passati, con l’influenza. Ed è in grado di immunizzare chi, invece, negli anni di bassa circolazione virale non ha avuto contatti con il virus”, aggiunge Scotti, evidenziando l’importanza di “proteggere gli anziani, che con le feste incontreranno parenti e amici e che sono potenzialmente le persone più a rischio”.

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Il Ministero sottolinea che i vaccini antinfluenzali hanno un buon livello di sicurezza e che decine di milioni di italiani hanno ricevuto con sicurezza i vaccini antinfluenzali negli ultimi 40 anni. Secondo quanto comunicato nell’ultima circolare del Ministero della salute su prevenzione e controllo dell’influenza, i principali vaccini disponibili sono quelli inattivati, costituiti solo da frammenti virali e non dal virus intero. Il team di Netea sta anche lavorando per quantificare meglio i benefici dei vaccini contro l’influenza e altre malattie contro COVID-19.

Rispetto a un anno fa abbiamo venduto anche più dosi di vaccino antinfluenzale, ma nel 2021 le dosi in vendita erano quasi assenti». Nei pronto soccorso degli altri ospedali, lo scenario è a macchia di leopardo e la pressione va e viene a seconda dei giorni. Un quadro che non appare drammatico per il momento, ma ci si aspetta il boom nelle prossime settimane. «I rischi per la tenuta del sistema sanitario sono anche imminenti — spiegano da Fp Cgil — Con il lungo ponte festivo, il rischio è che fino a lunedì aumenteranno gli accessi al pronto soccorso, ma nei reparti, che sono già sotto sforzo, saranno poche le dimissioni».

Mentre le precedenti versioni dei vaccini erano rivolte al virus originale, i nuovi vaccini sferrano un doppio colpo al ceppo vecchio ma anche all’ultima variante. Più di una volta, negli anni ci si è divisi su questo terribile sospetto. Se dovrebbe essere chiarito che il legame tra vaccini e autismo è una bufala, molti rimangono i dubbi sull’uso dei sali dell’alluminio come coadiuvanti. Una presenza che per alcune ricerche scientifiche è potenzialmente pericolosa.

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Per escludere completamente gli effetti su utenti sani, il suo team ha avviato uno studio randomizzato e controllato con placebo in Brasile che verificherà se i vaccini contro l’influenza e il morbillo-parotite-rosolia possano proteggere da COVID-19. Non è del tutto chiaro perché i vaccini antinfluenzali, che sono composti da virus influenzali uccisi, proteggano anche da COVID-19. Tutti coloro che hanno più di 60 anni e chi ha problemi di salute importanti, hanno diritto a non pagare la vaccinazione.

Ecco perché gli esperti insistono sull’importanza della vaccinazione, come strumento privilegiato di prevenzione. Altre strategie igieniche sono certamente importanti, ma non sono in grado di proteggere con la stessa efficacia del vaccino dal rischio di ammalarsi. Le stime includono solo le persone di età superiore ai 60 anni di età e rappresentano differenze nella mortalità specifica per gruppo di età con IC al 95%. Una recente Special Collection della Cochrane riassume i dati sui benefici e sui danni di diversi interventi per la prevenzione e il trattamento dell’influenza.

  • La risposta è si, è possibile contrarre contemporaneamente covid e influenza, ma seppur si tratti di casi rari la possibilità esiste, specialmente quest’anno in cui l’influenza torna a correre veloce dopo due anni di relativa assenza.
  • Siamo di fronte, in entrambi i casi, come precisa l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in questa pagina, ad infezioni causate da virus che attaccano le vie respiratorie che presentano una serie di sintomi simili, almeno nella fase iniziale della malattia.
  • Una volta ricalcolata la tara spostando dallo scenario i fattori confondenti, gli autori dello studio hanno scoperto che le persone che avevano ricevuto un vaccino antinfluenzale avevano il 12 per cento in meno di probabilità di avere un ictus rispetto a quelle che non si erano vaccinate contro l’influenza.
  • E per quanto oggi possa sembrare, in alcuni casi può anche essere letale.
  • «Ci aspettiamo forme più pesanti perché, comunque, i due anni di protezione, senza conoscere praticamente l’influenza, hanno lasciato tutti un po’ più scoperti quanto ad immunità.
  • Infine, se vi state chiedendo se sia possibile vaccinarsi anche dopo aver contratto l’influenza, la risposta è sì, secondo quanto riportato sul sito del ministero della salute.

Dopo che sarete stati vaccinati – ad esempio con Pfizer – vi verrà rilasciato un foglio, un attestato vaccinale in cui c’è scritto che vi è stato somministrato il vaccino “Comirnaty orig omic BA1”. Raccogliere evidenze di un tale effetto è difficile, perché le persone che cercano la vaccinazione per malattie diverse da COVID-19 potrebbero anche fare altre scelte che riducono il rischio di essere infettati da SARS-CoV-2. Lo studio è stato sintetizzato e commentato in un articolo pubblicato da Nature, di cui riportiamo alcuni punti salienti. L’esperto Alberto Eugenio Tozzi chiarisce che il vaccino influenzale non può essere somministrato in alcuni bambini. Le mascherine chirurgiche indossate da persone con sintomatologia influenzale possono ridurre le infezioni tra i contatti stretti.

«Se da questo punto di vista c’è stato un intervento risolutivo – afferma Ivo Vulpi, referente barese dello Smi – non si trova rimedio all’eccesso di burocrazia. Una iniezione che porta via qualche secondo diventa una dannazione perché siamo costretti a inserire una serie di codici e codicilli, che potrebbero essere gestiti a monte d’ufficio, oltre a informazioni praticamente inutili. Inoltre, proprio per dei cambiamenti che sono stati fatti recentemente al software, io stesso ho commesso degli errori di inserimento senza riuscire a trovare il modo di modificare e correggere. Peraltro non è possibile inviare i dati in differita, ma solo in tempo reale, altrimenti, dovendo dimostrare di aver somministrato l’80% delle dosi, non si possono ottenere altri vaccini. La gente muore, le liste d’attesa sono infinite e qui perdiamo tempo con la burocrazia». “Fatevi un regalo vero di Natale, vaccinandovi contro l’infuenza e contro il Covid”.

La vaccinazione in gravidanza protegge la futura mamma, che si trova in un momento di fragilità del sistema immunitario, dal rischio di complicazioni potenzialmente molto gravi. In Italia, la vaccinazione in gravidanza è offerta gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale ed è raccomandata in qualunque momento della gravidanza. Un bambino in buone condizioni di salute è in genere in grado di reagire bene all’incontro con il virus influenzale. Tuttavia, la vaccinazione rappresenta la possibilità di proteggerlo dai disagi della malattia . L’importanza della vaccinazione antinfluenzale è comunque evidenziata in molti altri studi. In Italia sono attualmente disponibili vaccini che proteggono nei confronti di 3 o 4 tipi di virus influenzale (due per l’influenza di tipo A e due per il tipo B).