Il governo, infatti, con un emendamento depositato in Commissione torna alla vecchia misura, attualmente in vigore, che prevede la sanzione di 30 euro a chi rifiuta il pagamento elettronico. Per quanto riguarda le pensioni minime si prevede l’aumento a 600 euro, ma solo per gli over 75 e, almeno allo stato attuale, solo per il 2023. Una svista che ha alimenta l’irritazione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nei confronti dell’operato della commissione Bilancio. L’ennesimo intoppo che fa balenare lo spettro dell’esercizio provvisorio e conferma quanto sia stato travagliato il percorso della prima legge di bilancio del governo Meloni.

  • Aumentano in modo strutturale le risorse per il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.
  • Di una certificazione attestante unacondizione di rischio legata a immunodepressione o a patologie oncologicheo allo svolgimento di terapie salvavita.
  • Il nuovo disegno di legge andrà a sostituire la normativa vigente, regolata dalla Legge 81 del 2017.
  • In arrivo anche la stop fino al 31 gennaio 2023 dei distacchi del gas, l’estensione dell’Iva al 5% al teleriscaldamento e l’Iva al 10% per i pellet.
  • Ricevi informazioni su immobili, notizie e altre comunicazioni promozionali da idealista, idealista/data, idealisti/mutui e Rentalia in base al tuo profilo.
  • Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.

Nel nuovo disegno di legge, inoltre, è prevista la riduzione dell’1% dei premi assicurativi Inail, per le aziende che utilizzeranno lo smart working. Inoltre, sarà previsto anche un credito d’imposta per le “imprese che effettuano, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, investimenti in strumenti informatici di ultima generazione, destinati ad agevolare le attività in modalità agile”. Dal Superbonus allo smart working, ecco tutte le ultime novità inserite in legge di Bilancio, che dovrà essere approvata anche dal Senato entro il 31 dicembre. Un emendamento approvato sopprime il termine ‘congruo’ dalla normativa, un aggettivo che permetteva di rifiutare la prima offerta non compatibile con i criteri definiti nella legge, possibilità che poi decadeva dalla seconda offerta. Con la modifica, invece, la prima proposta potrà essere localizzata in qualsiasi località sul territorio nazionale o potrà non essere compatibile con le proprie capacità, ma se non accettata porterà al termine della percezione del reddito di cittadinanza.

Divieto di incarichi remunerati ai pensionati nella Pubblica Amministrazione

Difficile mantenere oggi questo tipo di procedura quando le grandi aziende potrebbero trovarsi a dover comunicare gli accordi individuali di migliaia di lavoratori, ora che il lavoro agile è estremamente diffuso». Altra questione è lo smart working per i lavoratori fragili e per chi ha figli sotto i 14 anni. I sindacati hanno chiesto una proroga per queste categorie nel decreto Aiuti almeno fino al 31 ottobre. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha assicurato che in fase di conversione proseguirà «nell’azione per individuare le risorse».

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Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione n.112 del decreto Aiuti-bis viene ripristinato dal 22 settembre fino al 31 dicembre il diritto al lavoro agile per i lavoratori fragili e per i genitori di figli under 14, a condizione che sia compatibile con le mansioni. Sempre fino alla fine dell’anno, viene prorogata la facoltà, per il datore di lavoro di decidere unilateralmente il ricorso allo smart working, con modalità semplificata, senza passare per l’accordo individuale con il lavoratore. Sono le novità introdotte durante il percorso parlamentare della conversione in legge del Decreto Aiuti bis. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione n.112 del decreto Aiuti-bis è stato prorogato fino al 31 dicembre il diritto al lavoro agile per i lavoratori fragili e per i genitori di figli under 14. Con la manovra si restringe invece la platea dei lavoratori che hanno diritto a chiedere, e a ottenere, lo smart working dal 1° gennaio.

In sostanza, l’articolo 23 della legge 81 prevedeva che le intese individuali andassero comunicate una per una. Ma si trattava di un processo lento e complesso, che complicava la vita alle imprese. Perciò il governo ha deciso di rendere stabile il regime semplificato che è stato applicato durante la pandemia. In sostanza, alle imprese continuerà a essere richiesto soltanto di comunicare l’elenco dei dipendenti che hanno firmato un accordo individuale per svolgere attività in parte nei locali dell’azienda, in parte all’esterno.

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E quelle bandiera dei partiti di maggioranza – flat tax; stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro; Quota 103; rialzo pensioni minime, stop al reddito di cittadinanza; riapertura del progetto sul Ponte dello Stretto -, mentre entrano in corsa altre norme che sono proroghe o conferme proposte dalle opposizioni. Tra queste, ad esempio, il bonus psicologo, chiesto dal Pd, che da emergenziale post pandemia diventa strutturale, o il «reddito alimentare» , o il Fondo per i collegamenti aerei tra Sicilia e Sardegna . Nasce poi il progetto «Bici in Comune» per la promozione della mobilità ciclistica. Con la conversione in legge, la misura è stata prorogata al 31 marzo 2022 e dal comma 2, relativo all’adozione del decreto per l’individuazione della platea di lavoratrici e lavoratori fragili, è stato eliminato il riferimento al 28 febbraio. Per i fragili, invece, non risulta previsto il vincolo della compatibilità, e anzi si stabilisce espressamente la possibilità di garantire lo smart working cambiando le mansioni o facendo svolgere formazione da remoto. Il che da qui al 31 dicembre porrà certamente rilevanti problemi per chi non può svolgere nessuna mansione “remotizzabile”.

Subito dopo Natale il testo, blindato e non più modificabile, passerà al Senato per il via libera conclusivo. Restano le sanzioni per i commercianti che non accettano pagamenti con il Pos per acquisti di cifre inferiori a 60 euro. È stato infatti soppresso il comma dell’articolo 69 che prevedeva lo stop alle multe. Il Ministero istituisce fondo finalizzato alla valorizzazione del personale scolastico. Aumentano in modo strutturale le risorse per il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.

Ne hanno diritto anche le parti dell’unione civile e delle convivenze di fatto, e si prevede la possibilità di suddividere i tre giorni tra più aventi diritto rispetto ad una persona disabile da assistere. Più soggetti possono richiedere l’autorizzazione a fruire dei permessi alternativamente tra loro, per l’assistenza alla stessa persona disabile grave. Novità anche sul congedo straordinario di due anni ai caregiver di familiari disabili in situazione di gravità, con l’estensione al convivente di fatto, anche nel caso in cui la convivenza sia iniziata dopo la richiesta di congedo. Pertanto il diritto al congedo spetta anche nel caso in cui la convivenza sia stata instaurata dopo la richiesta di congedo.

Approvato per errore dicono tutti.Un errore da quasi mezzo miliardo che, peraltro, farà rallentare ancora – di poco assicurano dalla maggioranza – il primo ok dell’Aula di Montecitorio, già slittato di fatto alla Vigilia di Natale. La norma è quella che stanzia 450 milioni per i Comuni.L’intoppo prolungherebbe almeno di qualche ora l’esame in Aula alla Camera, al via oggi alle 8. Varie fonti parlamentari danno per scontato questo epilogo per problemi di coperture, ma si attende che gli uffici completino l’esame. L’approvazione definitiva, però, è attesa per le prime ore del mattino della vigilia di Natale, dopo una nottata di lavoro per deliberare mozioni e ordini del giorno. Caregiversfamiliari ai sensi dell’articolo 1, comma 255, della legge 27 dicembre 2017, n.

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Nulla cambierà per i dipendenti pubblici, per i quali dal 15 Ottobre 2021è già stato disposto il rientro in presenza e il ricorso al lavoro agile solo previo accordo individuale. Ebbene, all’interno di tale normativa si legge della necessità di costituire un accordo di tipo individuale con il lavoratore. Questo elemento sarà la chiave per continuare a lavorare in Smart working anche dopo la fine dello Stato di Emergenza. La Commissione Lavoro della Camera ha trovato un accordo su un disegno di legge sullo smart working, dove verranno inserire tutte le proposte di legge dei vari partiti. Il nuovo disegno di legge andrà a sostituire la normativa vigente, regolata dalla Legge 81 del 2017. Se da un lato il lavoratore ha il diritto di ottenere lo smart working, dall’altro non è specificato quanta percentuale di lavoro agile gli è consentita.

In tema di cessione del credito, si introduce anche il nuovo prestito ponte garantito da Sace per le imprese con problemi di liquidità derivante della mancata monetizzazione dei crediti fiscali. Via libera al nuovo bonus per i diciottenni che può essere speso per libri e attività culturali, potrà arrivare a 1.000 euro quale somma di 500 euro per chi ha un Isee familiare fino a 35mila euro e gli altri 500 euro nell’eventualità del voto di maturità pari a 100 su 100. Per i dipendenti pubblici, già dal 15 ottobre 2021, il principio generale al quale devono attenersi i dirigenti degli uffici, è quello della prevalenza, per ciascun lavoratore, dell’esecuzione della prestazione in presenza. Il neo ministro della Pa Paolo Zangrillo è infatti convinto, a certe condizioni, della necessità di uno sprint per il lavoro agile nella Pa.

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Potranno beneficiarne tutti quelli che ad esempio sono immunodepressi, che stanno effettuando cure salvavita o comunque in tutte quelle condizioni patologiche che li iscrive nella lista dei pazienti cosiddetti fragili. Chiaro che per poter fruire dell’opportunità lavorativa al 100% è necessario che l’attività da casa sia compatibile con la prestazione lavorativa. Ma la proroga fino al 31 dicembre 2022 dello smart working per i genitori di under 14 e per i lavoratori fragili non è l’unica novità. È stato infatti inserito anche l’articolo 25-bis che proroga al 31 dicembre 2022 il termine fino al quale nel settore privato è possibile ricorrere allo smart working anche senza accordi individuali. Una novità importante considerando che dallo scorso 1° settembre per lo smart working era tornato l’obbligo di siglare accordi individuali.

Quasi un lavoratore su tre nelle imprese che hanno adottato o adotterà lo smart working, lavora in modalità agile almeno 2-3 giorni a settimana. Un’altranovitàsullosmart workingnel settore privato riguarda anche lasemplificazionevoluta dal governo per permettere alle aziende di integrare le nuove intese con le norme di un regolamento aziendale unilaterale che già risultano attive o di un accordo tra impresa e sindacato stipulato in precedenza. Ulteriore stretta sul reddito di cittadinanza in manovra, le mensilità sono state ridotte da 8 a 7 (e non saranno più 18 come prevedeva la formula introdotta originaria). Inoltre, viene aumentato da 6mila e 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a favore di datori di lavoro che assumono dal primo gennaio al 31 dicembre con contratto a tempo determinato i beneficiari del Reddito di cittadinanza.

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Costoro rientrano quindi nella categoria generale dei lavoratori per i quali si prevede lo smart working sulla base degli accordi collettivi. In assenza di accordi che disciplinino il lavoro agile, i lavoratori con figli under 14 tornano in presenza da gennaio, così come tutti gli altri lavoratori. Per quanto riguarda i genitori di figli minori di 14 anni il diritto allo smart working, scaduto al 31 luglio 2022, viene nuovamente riconosciuto a condizione che sia compatibile con le caratteristiche della prestazione e che nel nucleo familiare non vi sia un genitore non lavoratore. Qui, a differenza che per i fragili, il vincolo della compatibilità è espressamente previsto. Le giornate medie di malattiaper ciascun lavoratore con almeno un giorno di malattia, sono passate da 11,5 nel secondo trimestre 2021 a 9,8 nel secondo trimestre 2022 per il settore privato e da 10,2 a 9,9 per il settore pubblico.

Il ministero guidato da Andrea Orlando ha però imposto il limite di non più di 3 giorni a settimana, 12 al mese, che i dipendenti con malattie gravi, i genitori con figli fino a 14 anni e chi abita lontano dall’ufficio, può trascorrere lavorando da remoto. In poche parole, l’accordo individuale andrà a riassumere gli obblighi e le responsabilità del lavoratore e dell’azienda, in modo che lo Smart working possa continuare ad essere svolto agevolmente. Ebbene, tale modalità lavorativa è stata particolarmente apprezzata da moltissimi lavoratori, anche grazie ai minori costi da sostenere per gli spostamenti oppure per il cibo fuori casa. Insomma, nonostante i sostenitori del lavoro in presenza, possiamo affermare che la modalità dello Smart working vince a mani basse per gli innumerevoli benefici, specie quelli economici. Servirà poi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la cui data ultima è l’8 ottobre.

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Potranno lavorare da casa, sia nel pubblico che nel privato, fino al 31 marzo, anche esercitando – se necessario – un’altra mansione. Lo prevede un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio della Camera. Il datore di lavoro, si legge, assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile «anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento».

Resta il divieto per la Pubblica amministrazione di conferire incarichi remunerati di qualunque tipo ai pensionati. Durante la seduta notturna della commissione Bilancio alla Camera, non è stato infatti approvato, perché dichiarato inammissibile, l’emendamento alla manovra presentato dai relatori che superava questo divieto. Il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori con redditi più bassi aumenta ancora. L’emendamento presentato dal Governo aumenta la soglia di reddito da 20mila a 25 mila euro annui . La revisione del reddito di cittadinanza e del bonus cultura per i 18enni, la mini-proroga del superbonus, gli interventi contro il caro-energia e le multe per chi rifiuta i pagamenti con i Pos. Questi testi, attraverso i quali sono stati dettati i termini dello smart working nella Pubblica amministrazione durante la pandemia, variano da ministero a ministero.