Questo a partire dalla prima scadenza ritenuta utile per il pensionamento e successiva alla data in cui il lavoratore ha esercitato la rinuncia suddetta. La nuova quota 103, che arriva dopo quota 100 e quota 102, viene definita dalla bozza della Legge Di Bilancio 2023 bollinata “trattamento di pensione anticipata flessibile”. Trattasi di una misura che determina il venir meno dell’obbligo da parte del datore di versare i contributi all’INPS, per corrisponderli al lavoratore.

La disciplina di questo trattamento pensionistico anticipato risponde a regole particolari se ad accedervi sono i dipendenti pubblici. I dipendenti scolastici ed AFAM, titolari di un contratto a tempo indeterminato, possono presentare domanda per il trattamento pensionistico non oltre il 28 febbraio 2023, anche se l’effetto decorre dall’inizio dell’anno scolastico o accademico. Chi invece matura i requisiti richiesti a partire dal 1° gennaio 2023 occorrono tre mesi di tempo per cui il trattamento parte una volta decorsi tre mesi dalla data della maturazione. Per quelli che invece maturano i requisiti a partire dal 1° gennaio 2023 il trattamento decorre dopo 6 mesi dalla maturazione, ma non prima del 1° agosto 2023.

EWS quota: beyond the smokescreen

Ai lavoratori che entro il 31 dicembre 2023 maturano i requisiti di natura anagrafica e contributiva richiesti da Quota 103, l’assegno pensionistico viene riconosciuto a partire dal 1° aprile 2023. Si può infatti accedere a Quota 103 se entro il 31 dicembre 2023 i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Inps maturano un’anzianità contributiva di almeno 41 anni e hanno compiuto 62 anni di età. Il trattamento pensionistico anticipato quota 103 non si può cumulare fino all’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi derivanti dallo svolgimento di lavoro autonomo o dipendente. Fanno eccezione a questa regola solo le prestazioni di lavoro autonomo occasionale purché nei limiti dei 5000 euro annui. Ai lavoratori che, anche se in possesso dei requisiti contributivi e anagrafici richiesti per accedere a Quota 103, decidono si continuare a lavorare, rinunciando così alla misura, viene riconosciuto il bonus decontribuzione.