“Tutti sappiamo cosa abbia significato Maradona per il calcio, ma Messi emoziona tanto. Continua quello che ha fatto Diego, la sua leggenda. Il dio del calcio argentino ha benedetto il paese dandogli questi giocatori. Poi ci sono gli apostoli che giocano intorno a Messi” ha scherzato. Una gioia incredibile che manca dal 1986, da quando la Seleccion guidata dal più grande di tutti, Diego Maradona,salì sul tetto più alto del mondo. Sentire il profumo di quella cavalcata vincente è naturale, soprattutto perché anche questa volta a guidare l’Argentina e a prenderla sulle sue spalle c’è un “Diez” dal talento divino.
La gabbia di Gianluca Pessotto “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati.”… E adesso cali nuovamente il sipario sull’artista o presunto tale. È nuovamente giunto il giorno, il sole splende alto nel cielo. Dalla notte, appena passata, rimarrà soltanto il freddo, il gelo e l’ennesima opera incompiuta dell’artista o presunto tale. Dibu Martinez sia stata effettivamente decisiva. Con un gesto tecnico apparentemente così basilare ha consegnato la Coppa nelle mani dell’Argentina.
TN IN PODCAST – GIUNTOLI PROGRAMMA IL FUTURO: IL PUNTO SU RINNOVI E ADEGUAMENTI
Io lo conosco ormai che sono quasi 20 anni. Parliamo di una persona puntigliosa, meticolosa e seria. Lui ha mille idee, posso dire che è davvero difficile a stargli dietro perché non si ferma mai. Insomma, “El Pibe de Oro” è di un altro pianeta, nel bene e nel male, non solo per Messi ma per chiunque. Leo lo si potrebbe paragonare a un quadro del Rinascimento, perfetto e senza pecche, mentre Diego è un Caravaggio, che dipingeva prendendo come modelli gente della strada e che ebbe una vita leggermente tormentata. Messi invece ha sempre e solo giocato in Champions League, in Europa, anche quando il Barcellona non aveva vinto la Liga o non era campione in carica.
Vorrei parlavi di cosa è stato e cosa sarà per sempre Maradona per Napoli; di quanto lui l'abbia portata in alto, e di quanto Napoli abbia portato in alto Diego.
Io c'ero, ero piccola ma c'ero. E c'era mio papà, tifoso accanito.
Se fosse ancora vivo, oggi avrebbe pianto.— Paola (@paula___b) November 25, 2020
In questo Napoli c’è convincimento, la squadra è convinta di essere forte ed è veramente la più forte in questo momento nel campionato italiano. Nella ripresa speriamo che continui a vincere come è successo fino ad ora. Quanto all’uomo il paragone, putroppo, non esiste. Maradona all’età di Messi oggi era tornato nelBoca Juniors.
«Gli aiuti all’Ucraina non sono carità, ma un investimento nella democrazia». Il discorso di Zelensky al Congresso
Per quanto mi riguarda, tutti gli uomini hanno bisogno di credere nel proprio Personal Jesus. Per fortuna, io sono ateo dalla nascita. Sono nato feto al sicuro nella pancia di mia madre e morirò da uomo solo.
“A Messi gli rimangono uno o due mondiali ancora, dipende da lui”, avrebbe quindi aggiunto Maradona lasciando tra le righe anche una seconda premonizione. La manovra finanziaria è stata approvata alla Camera, e in attesa dell’approvazione finale in Senato, ecco quali sono le misure introdotte. Ti promettiamo uno sguardo curioso e attento sul mondo della musica e dell’intrattenimento, incursioni di politica e attualità, sicuramente niente spam. Ecco le prime pagine dei quotidiani sportivi di oggi 25 dicembre 2022. Per noi napoletani è un po’ come San Gennaro anzi, il patrono forse si sarà un po’ ingelosito perché la gente ama Maradona quasi più di San Gennaro .
La ‘charla’ tra i tre, come nella maggior parte delle volte, era sul calcio e, prendendo spunto dalla presenza nella casa di una replica della Coppa el Mondo, era stato chiesto a Maradona perché Messi non era riuscito ancora a diventare campione. Nella vita capita di morire soli, Maradona è morto solo come Napoleone. Una delle ultime volte che ho visto Maradona eravamo a Firenze e ci abbracciammo. Forse il secondo scudetto e la festa sulla nave, tutti noi brindavamo sotto il Castel dell’Ovo e in città si sparavano i fuochi d’artificio.
Scoppierebbe, Diego, nel giro di una settimana. E pensare che Maradona era stato baciato dal Creatore, che gli aveva donato piedi magici e un pallone ossequioso sin nella culla, ma tutto diventerà nella vita, Diego, tranne che un atleta in armonia con una condotta da atleta. Giovanni Galli, il ruolo del portiere Giovanni Galli è stato un ex calciatore di calcio, nato a Pisa il 29 Aprile del 1958. Di ruolo faceva il portiere per il grande Milan di Arrigo Sacchi e per l’indimenticabile… Gli arpeggi di Lorenzo Pellegrini, il mio capitano! La storia calcistica dell’Associazione Sportiva Roma è ricca di grandi capitani al capezzale della Lupa.
Canzone cantata dalle masse, senza aver percepito il significato profondo. Sono state le mie prime parole dopo l’espulsione forzata e coatta dalla vagina umidiccia di mia madre… Perché Maradona anche dopo Qatar 2022 è ancora meglio di Messi, nell’ennesima riproposizione di questo paragone infinito.
- Altri palcoscenici, dunque, e migliori possibilità ma non per colpa sua naturalmente.
- Messi col capo chino che si accinge a pulire le scarpe a Diego Armando Maradona.
- Canzone cantata dalle masse, senza aver percepito il significato profondo.
- Un bambino con problemi di crescita, che però con il pallone tra i piedi diventava un gigante.
- Di fatto mise lui il Napoli sulla mappa del calcio italiano ed europeo, mentre Messi tra Barcellona e Psg è sempre rimasto ad alto livello.
El D10s, come viene definito da quelli che oggi sono i suoi adepti. Se si parla di certe tematiche, bisogna sempre considera che la soggettività la fa da padrona. Inutile soffermarsi sulla differenza di attitudini di atleta tra questi due fuoriclasse.
La vera storia della partita di calcio della Tregua di Natale… A quale altro grande campione potrebbero dedicare un documentario “rock” come quello del 2008 di Emir Kusturica, altro “irregolare” del suo ambiente, cioè il cinema? Con Manu Chao a intitolargli una canzone, “La vida tombola“, “Se io fossi Maradona vivrei come lui”.
Messi è un calciatore straordinario e strepitoso ma credo che di Maradona non ne avremo più nella storia”. E questo è quanto ha ribadito uno dei tanti ospiti della trasmissione. Niente poco di meno che Massimo Taibi, dirigente sportivo della Reggina, intervenuto così ai microfoni della puntata. Così come la sua superiorità ad una vera e propria maestà del calcio.
Leo nel corso della sua carriera non è mai uscito dalle righe, non ha mai avuto un momento extra-calcistico “scandaloso” e anche gli infortuni sono sempre stati pochi, in proporzione ai colpi che ha preso. Lionel Messi a luglio ha compiuto 35 anni e ha ancora davanti a sé, sulla carta, altre stagioni ad alto livello. Maradona alla stessa età era già quasi un ex calciatore, nella sua ultima avventura con il Boca Juniors dopo la squalifica per doping e le esperienze non proprio eccezionali con Siviglia e Newell’s Old Boys. Ma Diego, un grande ammiratore e difensore di Messi – soprattutto da chi insisteva nel compararlo con lui – c’era ancora tempo per la ‘Pulga’. “Per me Lio diventerà campione quando io ormai non ci sarò”, ha quindi detto.
Sono passati alcuni giorni da allora. Come dice quella vecchia zebra spelacchiata… Chi è stato più forte tra Maradona e Messi? Bella domanda, adesso, a voi lettori la risposta.
#BARVxL – Lo zio Con tutti gli argomenti da trattare in questo periodo, io che faccio? Con il Basic Instinct del kamikaze – quello che mi contraddistingue da quando ero tricologicamente… Contro la Roma, c’era una volta l’Inter di Nicolò Barella C’era una volta… La Roma passa alla fase successiva della Coppa Italia grazie a un sonoro 0-2. Il lettore e lo scrittore, entrambi facce della stessa medaglia. “Na’ tazzulella e’ cafè e mai niente cè fanno sapè nui cè puzzammo e famme, o sanno tutte quante e invece e c’aiutà c’abboffano e’ cafè”.
Diego Armando Maradona, poi, non è di proprietà esclusiva di Napoli. Tutt’al più lo è dell’Argentina, la sua patria d’origine. Detto questo, purtroppo, il bravo attore napoletano non si è limitato all’esplicitazione di una pura e cruda ammirazione calcistica per la mano de Dios.
Decisão errada à nível pessoal é problema dele, a questão é o quanto isso impacta nele atuar em alto nível na elite, q era o ponto inicial. E se você diz q ele podia ser mais do q é, está dizendo q ele deixou de entregar, ueh. Simples. O próximo passo pro Ney era ser Maradona.
— Luiz FC Almeida (@LuizFCAlmeida) June 17, 2020
Per il resto, però, il Mito restava intatto, indistruttibile. Oggi, però, i santificatori non dovrebbero sottrarsi a una sana opera di revisionismo storico calcistico, di fronte alla luminosa stella Messi. Il meglio che potrà capitare alla Pulce sarà l’investitura a viceré o a semidio della storia pallonara.