La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Ma c’è un altro calciatore ravennate che ha condiviso un pezzo della sua carriera con l’ex calciatore e allenatore serbo. Si tratta del russiano Mirko Valdifiori, 36 anni, da poche settimane alla Vis Pesaro in serie C, che con Mihajlovic ha vissuto due stagioni in maglia granata (la seconda però solo fino a gennaio, quando il mister venne esonerato), al Torino in serie A. La prima volta da capo allenatore nel 2008, il ritorno nel 2019, prima la salvezza larga poi, come ricorda la nota del club, “tre anni e mezzo meravigliosi e terribili”.

morte mihalovic

Troppo pochi 53 anni di così tanta grinta per andarsene, quello che ha potuto lo ha strappato con i denti a una malattia subdola, che aveva annunciato a luglio 2019 tra le lacrime e la voglia di lottare. Da lì una battaglia coraggiosa, un esempio, altra parola chiave in queste ore di lutto. Orsola, gli scienziati ringraziati dalla famiglia, madre, moglie, i cinque figli, la nipotina e il fratello, che parlano di una morte ingiusta e prematura.

Serie A

Il 53enne serbo, ex allenatore del Bologna, ha lottato come un leone fino all’ultimo contro la malattia come è sempre stato solito fare sia nella vita di tutti i giorni, sia nel calcio, in campo prima e in panchina poi. Nelle ultime settimane non sono arrivati aggiornamenti sulla salute di Sinisa Mihajlovic. Il 13 dicembre un tweet di Clemente Mimun ha creato non poco scompiglio.

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“Forza Sinisa!” aveva scritto il direttore del Tg5 e questo messaggio era stato come un fulmine a ciel sereno. Un annuncio inatteso riguardo alle condizioni dello sportivo che lasciava intendere fossero peggiorate di nuovo. Un tweet che ha anticipato l’annuncio, purtroppo, ufficiale della sua morte da parte della famiglia. Nel 2019 Mihajlovic annunciava di aver contratto una forma di leucemia mieloide acuta, che lo aveva portato a sottoporsi a cure immediate. Era luglio e stava per cominciare la seconda stagione alla guida del Bologna, squadra di cui è stato allenatore fino allo scorso settembre, quando è arrivato l’esonero.

Aveva commosso il paese sul palco di Sanremo, insieme a Zlatan Ibrahimovic. E alla sua ultima uscita in pubblico, un saluto a sorpresa per Zeman. L’umanità come tratto distintivo, Cesare Cremonini definisce “la sua gentilezza allegra e generosa”. Sul sito ufficiale della Lega Serie A invece l’istituzione si dice “profondamente addolorata” per la morte dell’ex allenatore. “Il Presidente Lorenzo Casini, l’Amministratore Delegato Luigi De Siervo e l`intera Lega Serie A si stringono intorno alla famiglia di Mihajlovic” viene aggiunto. Vivian era infatti nato e cresciuto a Selva bassa, a non più di un centinaio di metri dal confine con Camalò.

È morto Mihajlovic, il duro dal cuore grande: stroncato a 53 anni dalla leucemia

Con i biancocelesti colleziona 193 presenze e 33 gol, entrando di diritto nei cuori della Curva Nord dell’Olimpico. Nel 2004 si trasferirà all’Inter, dove chiuderà la carriera dopo aver vinto una Coppa Italia contro la Roma e lo scudetto di Calciopoli. Il suo palmarès totale enumera tre campionati jugoslavi, due scudetti, quattro Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane, una Coppa dei Campioni, una intercontinentale, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa. «La Lega Serie A è profondamente addolorata per la scomparsa di Sinisa Mihajlovic, icona di calcio e di vita.

«Il Presidente Lorenzo Casini, l’Amministratore Delegato Luigi De Siervo e l`intera Lega Serie A si stringono intorno alla famiglia di Mihajlovic ed esprimono le più sentite condoglianze per la scomparsa di Sinisa», conclude la Lega in una nota sul sito. Valter Giantin, medico-geriatra, bioeticista clinico, è Direttore della UOC Geriatria di Bassano del Grappa . Presidente e membro di vari Comitati etici per la pratica clinica, docente di geriatria e medicina interna, bioetica e cure palliative, presso varie Università . Nato a Catania il 15 giugno 1985, ha conseguito la laurea triennale in Media e giornalismo e quella magistrale in Comunicazione strategica all’Università di Firenze.

Ha realizzato 69 gol e servito 55 assist in 455 partite. La storia calcistica di Sinisa Mihajlovic è stata ricca di trionfi. Dalla Coppa dei Campioni conquistata con la Stella Rossa, agli scudetti con Lazio e Inter. Prima di iniziare la carriera da allenatore, che lo ha visto sulla panchina della Serbia, ma anche su quella di Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino e Bologna. Lo scorso marzo Mihajlovic era intervenuto in conferenza stampa per evidenziare come sarebbe stato costretto a sottoporsi ad un nuovo ciclo di cure, per contrastare la ricomparsa della malattia.

Mihajlovic nella sua lunga carriera di calciatore e tecnico ha allenato anche la Fiorentina. La terribile notizia per il mondo del calcio è arrivata all’improvviso nel pomeriggio di venerdì 16 dicembre, diffusa sulle agenzie di stampa e poi sui social network. Dopo sole due stagioni alla Stella Rossa, nel 1992 Mihajlović approda in Italia, dove avverrà la sua definitiva consacrazione nel grande calcio. A portarlo in Serie A è la Roma, ma dopo alcuni anni alla Sampdoria la sua storia la scriverà dall’altro lato del Tevere, nella Lazio di Sven Goran Eriksson, a cui passa nel 1998.

Poi è arrivato in Italia, in Serie A ha giocato per 14 anni. Ha vinto di tutto e di più e lo ha fatto da protagonista. Era arrivato in Italia che era un centrocampista, ma è stato poi arretrato al centro della difesa.

  • Con Mihajlovic perdiamo prima di tutto un uomo straordinario e mai banale, che sapeva alternare ai suoi celeberrimi atteggiamenti burberi una dolcezza e una simpatia fuori dal comune.
  • Non solo le squadre, sui social ci sono le reazioni anche di ex compagni e calciatori alla morte di Sinisa Mihajlovic.
  • Sul sito ufficiale della Lega Serie A invece l’istituzione si dice “profondamente addolorata” per la morte dell’ex allenatore.
  • Marco Materazzi, impegnato in Qatar con molte stelle del calcio del passato, ha voluto ricordare il suo compagno con un «Ciao Sinisa», mentre insieme affrontano un avversario, simbolo di mille battaglie sul campo che in pochi riusciranno a scordare.
  • Vivian era infatti nato e cresciuto a Selva bassa, a non più di un centinaio di metri dal confine con Camalò.

Una «morte ingiusta e prematura» recita il comunicato della famiglia, «Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti». Cuore di lottatore, la malattia non gli aveva impedito di continuare ad allenare anche quando entrava e usciva dall’ospedale. «Mi chiamo Siniša e sono nato due volte», sono le prime parole della sua autobiografia, scritta col giornalista Andrea De Caro. La prima a Vukovar nel 1969, in quella che oggi è Croazia, ma all’epoca era ancora la Jugoslavia di Tito. Mi hanno raccontato che avevo già un’arietta da duro», racconta, e per chi lo ha visto giocare e allenare non è difficile da credere. La seconda nascita è il 29 ottobre del 2019, all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, il giorno in cui gli venne annunciata quella malattia che oggi ha avuto la meglio sulla sua grinta di sergente.

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», le parole del pallone d’oro e leggenda del Milan e del calcio italiano, Franco Baresi. Purtroppo sul finire di marzo del 2022 Mihajlovic facendo ulteriori controlli scopre di doversi sottoporre a ulteriori cure per combattere la leucemia mieloide acuta. Lo scorso settembre è stato esonerato dal Bologna e da quel momento pubblicamente si era palesato solo un’altra volta, pochi giorni fa a Roma ha assistito alla presentazione della biografia di Zdenek Zeman. Le figlie Virginia e Viktorija hanno espresso la loro sofferenza sui social. Siamo al 28 gennaio del 2019 e il Bologna lo richiama di nuovo in panchina per subentrare a Filippo Inzaghi.

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Con queste parole, e una foto su Instagram in bianco e nero che li ritrae assieme, Francesco Totti esprime il cordoglio per la morte di Sinisa Mihajlovic. Fu proprio il campione serbo che suggerì all’allora tecnico della Roma, Vujadin Boskov, di far entrare in campo il «ragazzino» che stava in panchina, durante la partita della Roma a Brescia il 28 marzo 1993. Totti entrò al posto di Rizzitelli e fece il suo esordio in serie A. La notizia è davvero triste, una pietra messa sul cuore. Il mondo del calcio piange per il tecnico ed ex calciatore, un campione che anche nelle varie fasi vissute causa della leucemia mieloide acuta non si è nascosto, ha mostrato il suo carattere, le sue emozioni e le sue fragilità. L’annuncio della malattia era stato dato in una conferenza stampa il 13 luglio 2019, poi Sinisa era stato sottoposto a trapianto di midollo osseo presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna nell’ottobre dello stesso anno.

Giornalista professionista, si occupa di campagne comunicazione, ufficio stampa e copywriting SEO. Scrittore innamorato della sua Sicilia e appassionato di sport, ama le storie di innovazione, impresa ed ecosostenibilità. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Maria Grazia Cutuli per la sezione “giovane giornalista siciliano emergente”, con riferimento alla grande ristrutturazione e al rilancio del portale della testata giornalistica La Voce dell’Jonio. Smessi i panni da calciatore ha iniziato la carriera da allenatore.

L’ex calciatore e tecnico, 53 anni compiuti lo scorso 20 febbraio, si è spento nella clinica Paideia di Roma, dove era stato ricoverato negli ultimi giorni per un aggravamento della leucemia mieloide acuta che lo aveva colpito nel luglio del 2019. “Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il professor Alessandro Rambaldi, e il dottor Luca Marchetti. ADRIANO GALLIANI E AC MONZA -“Adriano Galliani e tutto AC Monza partecipano commossi al dolore della famiglia per la scomparsa di SINISA Mihajlovic, allenatore e uomo straordinario che ha saputo lasciare il segno nel cuore di tutte le persone che lo hanno conosciuto. SINISA, ci mancherai”. Così sui suoi profili social Christian Vieri saluta Sinisa Mihajlovic, scomparso oggi dopo una lunga battaglia con la leucemia.

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E forse nonostante la sua grinta e il suo sorriso, la sua forza e le sue battute sagaci che facevano sempre la felicità dei titolisti, era consapevole di quale fosse il suo destino. Spero dopo questa esperienza di uscire come uomo migliore. Nella vita precedente, la pazienza non era il mio forte ma la pazienza in questi casi la devi avere per forza», ammise senza pietismi. Autorizzaci a leggere i tuoi dati di navigazione per attività di analisi e profilazione.