La vaccinazione è sicuramente un modo per combattere il virus, e ci sono fasce per le quali farla deve essere una priorità. “Va raccomandata ad anziani, per i quali è preferibile la formulazione adiuvata, e fragili. Si può fare tranquillamente assieme alla quarta dose anti Sars-CoV-2, è consigliata alle donne in gravidanza. Per questi gruppi di popolazione è gratuita”, ha spiegato Rezza. Ecco per quanto tempo è contagiosa e quali sono i consigli dell’Istituto superiore di sanità. Per prevenire l’infezione da Rotavirus, il programma di vaccinazione infantile raccomandato dai pediatri prevede la scelta tra due diversi vaccini, a due o tre dosi, che si somministrano per bocca a 4 settimane l’una dall’altra.
- Potrebbero essere necessari solo 3 giorni prima che le persone mostrino i segni dell’infezione, diventino contagiose e risultino positive, secondo quanto emerge dal periodo di incubazione mediano osservato in un cluster formato da una famiglia di 6 persone.
- Nell’influenza, è abbastanza suggestivo che in associazione alla febbre si avvertano dolori ossei e muscolari, mal di testa e spossatezza.
- “L’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa – si legge nel report esteso Iss sull’andamento del coronavirus in Italia – sale rispettivamente al 86,6% e al 97,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster”.
- Tutti i virus influenzali nominati sono trasmessi per via aerea, attraverso le gocce di saliva, gli starnuti o anche solo parlando in ambienti affollati e chiusi.
- La diarrea è il sintomo predominante, essendo presente in circa il 90% dei casi, mentre il vomito è presente in circa il 75% dei casi.
Durante queste settimane, è stata registrata la contemporanea circolazione di tre virus, il SARS-Cov-2, quello influenzale ed una forma di virus intestinale, responsabile di una gastroenterite, diffusa soprattutto tra i bambini. Inoltre nell’influenza stagione i sintomi appaiono velocemente e la febbre tende a raggiungere subito i 38°C ed anche superarli con una durata di 3-4 giorni per poi sparire del tutto entro una settimana. L’influenza non è scomparsa e i virus stagionali rappresentano un problema per la sanità pubblica, con un notevole impatto dal punto di vista epidemiologico, clinico ed economico. Nel caso di un contagio da variante Delta la situazione può subito diventare grave sia nei soggetti no vax che in quelli fragili o immunodepressi, sempre che non si siano sottoposti al vaccino. “Se il paziente non effettua terapie anti infiammatorie e lo stato febbrile persiste, il virus attacca i polmoni con esiti potenzialmente letali.
Influenza 2022/2023: boom di contagi tra i bambini
In questo caso si procede a una valutazione di tipo clinico a cui può seguire un esame delle feci. Più rari le gastroenteriti di tipo parassitario, solitamente provocate da parassiti intestinali ingeriti tramite cisti contenuti in alimenti o in acque contaminate. Molto spesso possono accadere anche infezioni delle mucose, lacerazioni provocate da batteri quali la salmonella che possono portare a sanguinamento.
Le superfici contaminate possono rappresentare una fonte importante di contaminazione e spesso è correlata alla produzione di aerosol generato dal vomito o durante l’utilizzo dello sciacquone del bagno nelle persone infette. Nella maggior parte dei casi il virus intestinale guarisce senza problemi nel giro di 2-3 giorni; in tutti gli altri casi è fondamentale che venga curato in modo tempestivo e adeguato. Al contrario, se non trattato porta allo sviluppo di una grave disidratazione e al conseguente rischio di morte. Tra i soggetti più a rischio di sviluppare disidratazione grave ci sono i neonati, gli anziani, le donne in gravidanza e i soggetti immunodepressi. “La durata tipica della malattia sono 2 giorni di incubazione e 5 giorni di manifestazione clinica, a volte con un po’ di stanchezza che si protrae. L’importante è che non ci siano anche sovrainfezioni batteriche che in qualche modo possano prolungarne il corso”.
Come riportato da La Nazione, l’epidemiologo Carlo La Vecchia ha subito chiarito che “chi fosse in condizioni di fragilità farebbe bene a vaccinarsi contro l’influenza”. Infatti per la fine del mese di gennaio è previsto il picco influenzale.“Un anno fa, tra lockdown, chiusure e mascherine, l’influenza non si è praticamente vista. Assistiamo per ora a casi isolati, ma è bene non dare nulla per scontato. Per quanto riguarda l’incubazione dell’influenza, il tempo che può trascorrere tra il contagio e la comparsa dei sintomi è in media di due giorni.
Proviamo a riassumerli qui, sulla base delle evidenze cliniche raccolte dai medici in varie parti del mondo, Italia compresa. I Centers for Disease Control and Prevention affermano che le persone positive al Covid hanno riportato “una vasta gamma di sintomi“, che possono comparire da 2 a 14 giorni dopo l’esposizione al virus e chiunque può avere sintomi diversi. Questi possono variare da lievi a malattie gravi e alcuni possono richiedere cure mediche. Fortunatamente la maggior parte di questi virus non si trasmette facilmente . Ad oggi le autorità sanitarie africane e l’Oms hanno fatto sapere di aver risposto prontamente alla diffusione del virus in Ghana, attivando per isolare il più possibile sia i casi confermati che quelli sospetti, così da poter circoscrivere il focolaio e contenerlo.
Le persone immunodepresse o affette da asma e patologie respiratorie, però, rischiano di arrivare a sviluppare malattie più serie, come la polmonite. Non facciamoci ingannare dalle temperature ancora miti, perché le prossime settimane saranno il trampolino di lancio delle basse temperature, in attesa dell’arrivo dell’inverno. La malattia non ha solitamente conseguenze serie, e la maggior parte delle persone guarisce in 1, massimo 2 giorni, senza complicazioni. Normalmente, l’unica misura è quella di assumere molti liquidi per compensare la disidratazione conseguente a vomito e diarrea. Sono anche comunemente noti come virus di Norwalk, dal nome della città dell’Ohio centro di un’epidemia di gastroenterite segnalata nel 1968. È stato per anni il protagonista della contaminazione dei frutti di bosco surgelati in tutto il mondo.
Infatti, è importante sapere che il norovirus può sopravvivere per mesi sulle superfici non adeguatamente disinfettate con soluzioni a base di candeggina. Per quanto riguarda i vaccini, esiste un vaccino orale per i bambini contro il rotavirus. La vera sindrome influenzale è caratterizzata dalla febbre, da sintomi delle vie respiratorie, che sono sempre interessate, e da manifestazioni generali, a carico dell’intero organismo.
Gli Specialisti rispondonoLe domande della settimana
Vi autorizzo al trattamento dei miei dati per ricevere informazioni promozionali mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms e sondaggi d’opinione da parte di RCS Mediagroup S.p.a. Se viaggiamo in paesi “a rischio” è bene utilizzare acqua imbottigliata, non solo per bere ma anche per lavarsi i denti. Si dovrebbe evitare inoltre il ghiaccio e di bere latte e prodotti derivati non pastorizzati. La diagnosi non è solitamente necessaria, trattandosi in buona parte di disturbi di lieve entità. In specifici casi potrebbe però essere necessario il supporto di un medico.
Le tipologie di contagio dipendono essenzialmente dall’origine della gastroenterite ma bene o male la trasmissione può parzialmente essere associabile per alcuni vettori. Le persone possono rimanere contagiose per diversi giorni prima dell’inizio della sintomatologia e talvolta anche fino a 10 giorni dopo. In particolare i più esposti sono i bambini e le persone anziane, ma anche chi ha un sistema immunitario indebolito, cioè le cosiddette “categorie fragili”. Le prime cure necessarie per i bambini che contraggono la gastroenterite sono riposo e assunzione di liquidi a dosi piccole ma frequenti.
L’aver contratto il virus non dà una immunità sufficiente, ma le infezioni che si contraggono negli anni successivi hanno una forma meno grave. Per evitare la listeria si raccomanda di lavare accuratamente i prodotti crudi, come frutta e verdura sotto acqua di rubinetto prima di tagliarla e/o prima della cottura. Come precisa l’Istituto Superiore di Sanità in suo documento di alcuni anni fa, la listeria monocytogenes è un batterio particolarmente furbo perché in grado di sopravvivere e proliferare anche a temperatura di refrigerazione e in condizioni avverse per altri batteri. Proprio per la sua notevole resistenza, è un importante contaminante degli ambienti di lavorazione e degli alimenti, sia crudi che cotti. Dopo il caso dei wurstel – che ha portato anche ad alcuni morti in Italia – della ricotta – per cui il caso di decesso è in fase di valutazione – e dei tramezzini al salmone, arriva dal Ministero della Salute una nuova allerta per possibile presenza di listeria.
Il vaccino antinfluenzale 2022: perché farlo
In questi focolai, non è possibile escludere la trasmissione per aerosol, in particolare in luoghi chiusi, affollati e poco ventilati in cui le persone infette trascorrono lunghi periodi di tempo con gli altri. Sono necessari ulteriori studi per indagare su tali episodi e valutarne l’importanza per la trasmissione del virus. Il periodo infettivo può iniziare uno o due giorni prima della comparsa dei sintomi, ma è probabile che le persone siano più contagiose durante il periodo sintomatico, anche se i sintomi sono lievi e molto aspecifici. I virus, in particolare quelli a Rna come i coronavirus, evolvono costantemente attraverso mutazioni del loro genoma.
Le attuali misure di controllo si basano su principi generali di controllo delle infezioni e il trattamento terapeutico è verso il controllo dei sintomi. Vaccini e agenti antivirali sono in fase di sviluppo con risultati promettenti, ma attualmente non ne sono disponibili. La maggior parte dei focolai di norovirus negli ospedali e negli istituti di assistenza residenziale sono associati a un particolare genotipo, noto come GII.4.
I sintomi generalmente persistono per 2-3 giorni, ma possono durare più a lungo nei bambini piccoli e negli anziani. La diffusione del virus nelle feci inizia prima della comparsa dei sintomi, tipicamente raggiunge il picco i 4 giorni successivi all’esposizione e può persistere per molte settimane nella popolazione generale o per mesi nella popolazione immunocompromessa. Gli elementi più recenti sono legati alla durata dell’incubazione e sono contenuti in uno studio pubblicato negli Stati Uniti dai Cdc . Potrebbero essere necessari solo 3 giorni prima che le persone mostrino i segni dell’infezione, diventino contagiose e risultino positive, secondo quanto emerge dal periodo di incubazione mediano osservato in un cluster formato da una famiglia di 6 persone. Sono trascorse circa 72 ore tra la prima possibile esposizione del caso 1 – un uomo di 48 anni non vaccinato, rientrato da una conferenza in Nigeria – al e l’insorgenza dei sintomi. Se la persona colpita da virus intestinale è in buona salute, la condizione si risolve in pochi giorni, con molto riposo e senza necessità di una terapia.
Nel caso di Delta, il tempo d’incubazione era di 4-6 giorni, mentre con Omicron si è ridotto a 3 giorni circa, quindi quest’ultima variante sembra avere un esordio più rapido dal contagio. Se non è presente la triade costituita un repentino rialzo della temperatura, oltre i 38°C, disturbi generali ed almeno un sintomo respiratorio, ci si trova di fronte ad una sindrome parainfluenzale o ad un raffreddore. Fermo restando, che la diagnosi differenziale, è possibile farla, o meglio è d’obbligo farla con l’esecuzione di un tampone naso-faringeo, vediamo, in cosa si distinguono in tre virus. Vi autorizzo alla comunicazione dei miei dati personali per comunicazione e marketing mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms e sondaggi d’opinione ai partner terzi.
Questo è particolarmente vero nelle prime fasi della malattia, in particolare poco prima di sviluppare sintomi, quando sono in prossimità di altre persone per periodi di tempo prolungati. I coronavirus sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS e la SARS . Sono virus RNA a filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico . Problemi gastrointestinali come diarrea, dolori di stomaco, malessere o perdita di appetito sono stati tutti indicati come sintomi principali del Covid. I sintomi gastrointestinali erano un segno distintivo comune già al primo Covid, quello originario di Wuhan, ma anche delle varianti successive, Alpha e Delta.
Buongiorno, ho due bambini piccoli che vanno purtroppo soggetti a gastroenteriti, con vomito e diarrea. Ho letto che il disturbo può essere causato da diversi virus, tra cui il norovirus e il rotavirus. Vorrei chiedervi quali sono le differenze tra le due forme e per quanto tempo il soggetto è contagioso, in entrambi i casi.