Secondo Angioni infatti, all’epoca vi fu anche “l’intervento dei servizi segreti”. Richiesta l’audizione in aula anche per Antonino Silvio Sciuto, ex procuratore capo di Marsala e Luigi Boccia, ex sostituto procuratore e uno dei primi titolari dell’inchiesta insieme ad Angioni. “Nella veste di imputata devo difendermi – ha spiegato l’ex pm Angioni – ma allo stesso tempo posso capire anche nel dettaglio cosa è successo. Sentirò le parole dei testimoni e ho la possibilità di far emergere la verità per rendere giustizia a Denise e ai suoi genitori. Da diciassette anni Piera Maggio è alla ricerca della verità sulla misteriosa scomparsa della figlia Denise Pipitone e oggi, che il caso è ancora aperto e vivo nella memoria degli italiani che si sono interessati per anni, anche una docuserie cercherà di far luce su quanto accaduto.

Molte le critiche rivolte all’uomo dalla famiglia di Denise che lo accusò al tempo di non aver fermato la piccola ma di averla lasciata andare, perdendo per sempre la possibilità di avere una risposta. “Se non aveva nulla da nascondere, perché la signora che era con quella bambina non si è mai fatta viva?”, chiede una giornalista nella docuserie. È stata rigettata dal giudice monocratico di Marsala la richiesta di proscioglimento avanzata dalla Procura nei confronti di Maria Angioni, l’ex pm imputata per falsa testimonianza nell’ambito delle indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, la bambina sparita da Mazara del Vallo nel 2004. “Il giudice ha ritenuto che le dichiarazioni non possono trattarsi di ritrattazione”, è quanto ha detto il giudice Giusy Monterriccio al termine di una breve camera di consiglio. Il giudice ha aggiunto che le dichiarazioni rese oggi “afferiscono all’elemento soggettivo del reato” riferendosi alle dichiarazioni spontanee rese da Angioni in apertura d’udienza.

  • Con dolo, malafede, calunniando il commissariato di Mazara del Vallo, Maria Angioni, “ha mostrato assoluto spregio della giustizia”, ha detto il pm Roberto Piscitello durante la requisitoria.
  • Fino fare irruzione a una festa, identificando tutti i partecipanti e non trovando né la donna kosovara né la bimba identificata come Denise.
  • Per il giudice, comunque, Angioni non avrebbe espressamente ritirato le sue accuse per cui il proscioglimento non sarebbe ipotizzabile.
  • Si continua a discutere della pista della Valtellina legata all’episodio della scomparsa di Denise Pipitone, svanita nel nulla a Mazara del Vallo nel 2004.
  • Nella precedente udienza, la difesa aveva già rinunciato ad ascoltare Piera Maggio, la mamma di Denise.
  • Nella requisitoria il pm ha alternato la ricostruzione dei fatti alla trasmissione di spezzoni di interventi della Angioni in tv.

Alcuni subito accantonati, altri invece hanno tenuto tutti col fiato sospeso. Una delle segnalazioni apparse più convicenti risale al 2004, quando sembrava fosse stata vista a Milano. Quella che pareva essere la madre si rivolgeva alla ragazzina con l’appellativo di “Danas”, forse una storpiatura del nome Denise.

E’ fatta per Ranieri al Cagliari, manca solo l’ufficialità

Su cui ci sarebbe tra l’altro un nutrito dossier, che però la stessa pm ha spiegato di non aver mai visto. Dal 1° gennaio 2023 i cittadini italiani non potranno più fare ricorso a diversi Bonus che erano stati erogati negli anni precedenti. Ancora oggi le famiglie delle due piccole sperano ancora in un felice incontro. La storia di Melissa Highsmith non può che rappresentare una bella speranza.

Nei numerosi interventi televisivi, viene spiegato nella requisitoria, Maria Angioni avrebbe parlato di “errori, depistaggi, interessi particolari” di entità criminali. Il pm Roberto Piscitello ha chiesto 2 anni di reclusione per Maria Angioni, come riporta il Corriere della Sera, che segnala anche alcuni passaggi della requisitoria. “L’ho conosciuto subito dopo il mio insediamento a Palazzo Orleans – ricorda Musumeci – e, avendone apprezzato il rigore morale e la competenza amministrativa, l’ho nominato commissario straordinario del Libero consorzio Di Agrigento, dove ha profuso con tenacia il proprio impegno.

Nella foto si vedeva una bambina, che lei disse chiamarsi Danas, e la sua presunta madre, Shakira. L’ex procuratore Alberto Di Pisa, membro del pool antimafia e giudice nel maxi processo di Palermo. Il magistrato è stato procuratore anche a Marsala dove ha seguito il caso della piccola Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004, quando non aveva ancora quattro anni. L’udienza davanti al Gip circa la richiesta di archiviazione è stata fissata per il prossimo 23 novembre. Ma le parti civili chiedono la prosecuzione delle indagini preliminari sulla scomparsa di Denise. Uno sfogo ancora un volta affidato ai social, al suo profilo facebook attraverso il quale da anni la donna porta avanti la sua battaglia per chiedere verità e giustizia per la piccola Denise.

Il giallo di Angela Celentano. «Presto il Dna di una ragazza sudamericana che somiglia alla sorella»

Il libro parla della vicenda esplosa con la scomparsa, il primo settembre 2004, della piccola Denise e della battaglia della madre per fare luce su una vicenda che presenta ancora tanti lati oscuri. I sospetti degli investigatori si sono concentrati soprattutto sull’ambito familiare. In primis su Anna Corona, ex moglie del padre naturale di Denise, sulla figlia Jessica Pulizzi , e sul fidanzato della ragazza. La gelosia, perché Denise era nata da una relazione extraconiugale di Pietro Pulizzi con Piera Maggio. Due anni dopo, a dicembre 2007, un pentito, il 46enne Giuseppe D’Assoro,confessadi aver tenuto il corpo della minorenne in un congelatore e di averlo gettato in mare. Arrestato per omicidio, sostiene di aver aiutato l’ex moglie a disfarsi del cadavere.

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Troviamo interviste esclusive a Kevin Pipitone, alla nonna Francesca, ai due papà della bimba, Toni Pipitone e Piero Pulizzi, e la serie mostra anche il carosello mediatico che per quasi 20 anni, attraverso tv, giornali, social, ha messo a nudo di fronte al grande pubblico i legami, i conflitti e i sentimenti intimi dei protagonisti. Nonostante tutto, si cerca ancora di comprendere se questa pista possa portare alla verità su quanto accaduto alla bambina scomparsa a Mazara del Vallo. Su Facebook appaiono ancora appelli per ritrovare Denise e circolano perfino le immagini – scattate anni fa – delle donne del Kosovo presumibilmente avvistate con la bimba. E la madre Piera Maggio, naturalmente, non si arrende e chiede con tutte le sue forze di continuare a cercare Denise.

Destinato a far discutere il post del direttore editoriale del quotidiano Libero, Vittorio Feltri, sul caso di Denise Pipitone. “La vicenda della piccola Pititone è talmente intricata che ci ha rotto le balle”, aveva scritto un paio di giorni fa sul suo profilo Twitter il giornalista. A quel post, dai toni già piuttosto forti, è seguito oggi un secondo post in cui non ha certo abbassato quegli stessi toni sul caso della bambina sparita nel nulla, e mai ritrovata, 18 anni fa in Sicilia. Dopo la sparizione di Denise Pipitone era emerso che la bimba scomparsa è nata da una relazione tra Piera Maggio e Piero Pulizzi. L’avvocato di parte civile di Toni Pipitone, Luisa Calamia, ha tenuto però a sottolineare che “il signor Pipitone rimane legalmente a tutti gli effetti il padre di Denise.

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Un corteo per le strade di Mazara del Vallo per ricordare il compleanno di Denise Pipitone, scomparsa quando aveva l’età di quattro anni. E’ stata archiviata l’indagine contro un poliziotto accusato del reato di falsificazione nell’ambito delle ricerche della piccola Denise Pipitone, sparita 18 anni fa a Mazara del Vallo. Sfoglia, scarica e leggi l’edizione digitale del quotidiano su PC, tablet o smartphone.

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Con queste due parole sfuma ancora una volta la speranza di avere ritrovato Denise Pipitone, la bimba di 4 anni scomparsa l’1 settembre del 2004 da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Il test del dna eseguito su una ragazza rom, finita al centro dell’attenzione dopo che la trasmissione televisiva “Storie Italiane” aveva trasmesso un video in cui veniva chiamata “Danase” nonostante il suo nome fosse Antonia – ha dato esito negativo. Ad annunciarlo è la mamma della bambina, Piera Maggio, che dal giorno della scomparsa non ha mai smesso di cercarla.

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Stiamo facendo un lavoro di approfondimento, con voi di ‘Ore 14′, per far luce sull’ennesimo filone incompleto su questa indagine”. Non è detto che Danàs – la bambina parlava italiano in mezzo a tanti bambini rom – sia Denise, sia chiaro. Si continua a discutere della pista della Valtellina legata all’episodio della scomparsa di Denise Pipitone, svanita nel nulla a Mazara del Vallo nel 2004. L’obiettivo è comprendere chi siano Shakira e Julieta, le due donne – forse originarie del Kosovo – presumibilmente avvistate con Denise Pipitone (chiamata Danàs), e cosa ne è stato delle presunte intercettazioni legate alla “vecchia” pista del 2005.

Da qui le varie sfaccettature della storia, intrecciata con tante altre, che creano un confuso nodo nel quale l’unico vero obiettivo, quello di trovare Denise, si perde. Negli scorsi giorni sono state diffuse anche altre immagini, stavolta con codice QR. “Se vuoi, fai stampare dal tipografo un adesivo oppure un adesivo magnetico da applicare sulla vetrata del proprio esercizio commerciale, porta, sull’auto, sul tuo furgone, camper o camion. «Ma in quella occasione — spiega il legale dei Celentano — ci auguriamo di riuscire a prelevare un quantitativo sufficiente di materiale biologico di questa ragazza in modo da poterne estrarre il Dna e confrontarlo con quello dei familiari di Angela». Ferrandino aggiunge che sarà il “gancio” stesso, in base a istruzioni che lui gli ha impartito, a raccogliere il materiale biologico e a spedirlo a Napoli, dove sarà portato in laboratorio.

Sono 14 i testimoni chiave chiamati dall’ex pm Maria Angioni a processo per falsa testimonianza sulla vicenda riguardante la scomparsa di Denise Pipitone. “Vogliamo la vera verità, quella che per qualche ragione fatica ad emergere nonostante ci siano elementi importanti e incontrovertibili” ha aggiunto la mamma di Denise Pipitone anche a nome anche del compagno e padre naturale di Denise, Pietro Pulizzi. Per Questo Piera Maggio lancia un nuovo appello affinché nessuno dimentichi Denise al di la della decisione del giudice per le indagini preliminari Sara Quittino chiamata a esprimersi sul caso.

Ad averle mostrate a un ufficiale dei carabinieri sarebbe una ragazza del Kosovo di nome Juliette, che pare andasse qualche volta in visita a Bergamo da una zia e che portasse con sé una bambina di nome Danàs. Secondo la testimone, la bambina – che secondo lei potrebbe essere la piccola Denise Pipitone – parlava perfettamente l’italiano nonostante vivesse con un gruppo di presunti rom. Angioni aveva parlato di depistaggi nelle indagini sul sequestro della bambina e aveva puntato il dito contro gli agenti del commissariato di Mazara e sul loro dirigente Antonio Sfameni, totalmente estraneo nella vicenda. “Ci vorrebbe uno psicologo o uno psichiatra…e questa faceva il magistrato”, ha aggiunto.

Scrive sul web da 15 anni, muovendo i primi passi come ghost writer per piccole e medie aziende e facendo attività di debunking delle fake news. Ama la cronaca nera, la politica e tutto ciò che riguarda salute e alimentazione.

E ripercorre la sentenza di assoluzione di Jessica Pulizzi nel processo d’appello sul sequestro di Denise. “Non c’è giustizia e io continuo a cercare mia figlia”, le parole di Piera Maggio dopo quella sentenza. Per il ciclo “Nove racconta” va in onda la docufiction “Denise”, dedicata alla bambina scomparsa a Mazara del Vallo nel settembre del 2004. Ultime Notizie su Denise Pipitone, un caso di cronaca che da sempre appassiona il pubblico italiano e che è tornato alla ribalta con l’uscita del libro della madre Piera Maggio. “Denise, per te con tutte le mie forze“, è un intenso libro in cui la madre racconta tutta la triste vicenda iniziata ormai nel lontano 1 settembre 2004 in cui la piccola Denis Pipitone è sparita da Mazara del Vallo senza lasciare traccia. Chiamato a testimoniare anche Giovanni Caravelli, attuale direttore dei servizi segreti dell’Aise.